Dopo aver studiato pittura al College of Art in Krefeld, si trasferisce a Düsseldorf nel 1971 e comincia ad interessarsi alla fotografia lavorando prima come assistente a fianco di Hans Lux e aprendo poi uno studio tutto suo nel 1973.
Diventa rinomato nel suo paese d’origine e perciò decide di trasferirsi a Parigi per proseguire la sua carriera. Famoso per aver introdotto una nuova forma di realismo che ridimensiona gli ideali di bellezza con immagini senza tempo.
Cambia drasticamente gli standart della fotografia della moda, a quei tempi devastata dall’eccessivo fotoritocco, introducendo un nuovo concetto definito da lui come “liberazione del mondo dalla tirannia della giovinezza e della perfezione”, lasciando i volti e i corpi autentici e immortalando lo spirito e la personalità aldilà dell’aspetto esteriore.
«This should be the responsibility of photographers today to free women, and finally everyone, from the terror of youth and perfection.»
«Oggi dovrebbe essere una responsabilità dei fotografi quella di liberare le donne, e infine tutti, dal terrore della giovinezza e della perfezione.»
Il suo successo è dovuto al suo modo di vedere la fotografia: minimalista, in bianco e nero e priva di fotoritocchi per lasciare che il pubblico possa apprezzare l’autenticità e l’essenza del soggetto. La modella che decide di immortalare non ha di particolare la bellezza perché egli va oltre la bellezza, vede nella modella la naturale bellezza del suo essere e la vuole trasmettere.Si distacca da tutti i suoi colleghi di quel periodo perché, pur occupandosi di fashion photography, non dà importanza ai vestiti o alla perfezione della classica foto da rivista patinata bensì vuole raccontare, esprime i suoi ideali vincolati ad una bellezza sincera e dimenticata. La sua fama negli anni cresce sempre di più, viene contattato dalle più grandi riviste di moda per scattare copertine e servizi fotografici con le celebrities più acclamate come Naomi Campbell, Monica Bellucci, Cindy Crawford, Kate Winslet e Kate Moss.
Lavorando fianco a fianco con personalità così conosciute, si trovò ad affrontare le difficoltà di rappresentare un volto famoso completamente al naturale che domò con dimestichezza grazie al rapposto di fiducia che stabilì con le celebrità.
Ha pubblicato vari libri e alcuni dei suoi lavori sono parte delle collezioni d'arte permanenti di molti musei di Belle Arti nel mondo. Nel 2017, per la terza volta, viene scelto per la creazione del calendario Pirelli.
Penelope Cruz, Pirelli 2017 |
Naomi Campbell, Linda Evangelista, Christy Turlington, Tatjana Patitz, Cindy Crawford New York 1990 VOGUE |
Fonte delle informazioni: http://www.peterlindbergh.com/
L'autore di questo articolo non detiene alcun diritto sulle immagini pubblicate, esse sono proprietà di Peter Lindbergh e hanno l'esclusiva funzione d'accompagnamento all'articolo.
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